Attualità

NATALE DI SPERANZA…AI TEMPI DEL COVID 19

By 23 Dicembre 2020 No Comments

di Anna Maria Emolumento

Ci avviciniamo al termine di un anno molto particolare, strano, al di là di ogni previsione. Il Covid 19 è arrivato all’improvviso trovandoci completamente impreparati e sconvolgendo la nostra quotidianità e progettualità.

Abbiamo dovuto imparare a confrontarci con tematiche nuove, cambiare le nostre abitudini, il modo di comunicare, di mostrare le nostre emozioni, il nostro affetto alle persone care e tanto tanto altro da tanti punti di vista…

Ognuno di noi ha nella mente e nel cuore le fatiche, i dolori, le perdite di questo anno… in questo scenario come arriviamo al Natale?

L’augurio per questo Natale e per il nuovo anno che arriverà è che possiamo ritrovare dentro di noi e attorno a noi la speranza!

L’etimologia della parola speranza si ricollega al latino spes = speranza, a sua volta dalla radice sanscrirta spa- che significa tendere verso una meta. Speranza, quindi è quel sentimento di aspettativa di un bene futuro, di un cambiamento positivo futuro.

Il concetto di speranza è stato affrontato molto in letteratura in ambito filosofico, religioso, spirituale, psicologico.

Dal punto di vista psicologico cosa è la speranza?

Ho trovato interessanti spunti sul tema della speranza validi per tutti, in qualunque situazione ci troviamo, nel libro del medico Jerome Groopman “Anatomia della speranza. Come reagire davanti alla malattia”, (2006, edizione Vita e Pensiero, Milano) che si è confrontato con questa tematica a partire dalle esperienze sue e di alcuni malati incontrati nel suo percorso di vita e lavorativo.

La speranza viene qui definita come ‹un’emozione formata da due parti una cognitiva e una affettiva›. In particolare “Quando speriamo qualcosa, impieghiamo, in una certa misura, le nostre facoltà cognitive per elaborare le informazioni e i dati rilevanti connessi con un evento futuro che desideriamo. (…) Ma la speranza implica anche quella che chiamerei una “previsione affettiva”, cioè il sentimento confortante, tonificante, rasserenante che si prova raffigurandosi mentalmente un futuro positivo. Ciò richiede che il cervello generi un sentimento diverso da quello che lo domina al momento.” R. Davidson, professore di Psicologia e Psichiatria, Università del Wisconsin (Madison), in J. Groopman, 2006, Anatomia della speranza, p. 197 .

La speranza, perciò, è diversa dall’ottimismo, da un generico “pensare positivo” o da una percezione della realtà edulcorata.

Dobbiamo stare attenti a non confondere la speranza con l’illusione di un generico “andrà tutto bene”. La speranza vede la realtà per quello che è, non nasconde né sminuisce gli ostacoli o le difficoltà che possiamo incontrare per strada. A questa lettura della realtà si aggiunge un sentimento buono che ci porta a percepire con la mente e con il cuore che è possibile per noi un cammino verso una condizione migliore, ci riconosciamo, quindi, una sensazione di padronanza di noi stessi e della realtà esterna.

Con la speranza nel cuore e nella mente, è possibile perciò stare dove siamo accorgendoci che ciò che facciamo, per quanto piccolo o semplice, è utile a noi e agli altri.

Con questo sguardo possiamo cogliere vicino a noi tanti testimoni di speranza a cui guardare o chiedere un aiuto nei momenti di stanchezza o di difficoltà.

L’augurio per Natale e per il nuovo anno è che possiamo ascoltare il nostro cuore e riaccendere la speranza per diventare fattore di cambiamento positivo per noi stessi e la nostra realtà!

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